Viaggio d’istruzione a Matera

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          Matera la città dei Sassi

Sassi  – Villaggi trincerati

Qualche settimana fa,  noi delle classi terze del plesso G. Marconi e la terza del plesso Galdo  abbiamo fatto un  viaggio d’istruzione a Matera.
Abbiamo visitato i sassi e i villaggi trincerati. Ho notato che i sassi di Matera non sono altro che case molto antiche. Sono fatte con una sabbia che si può sbriciolare facilmente. La nostra guida, il signor Angelo ci ha detto che prima c’era il mare, infatti sono state trovate tracce come conchiglie e sabbia che è rimasta sulle pareti esterne delle case.
Siamo andati a piazza del sedile dove abbiamo visto un bellissimo palazzo. Poi abbiamo visto un arco con sopra due statue: la Madonna della Bruna padrona di Matera e San Eustachio. Siamo saliti alla Cattedrale da dove si vedeva tutto il paesaggio dei sassi. Il sig. Angelo ci ha detto che il simbolo di Matera è l’aquila.
Ci ha portato tra i sassi e siamo arrivati alla murgia e alla gravina. Abbiamo visto un torrente e la chiesa di San Pietro caveoso. Lì era come un canion. Salendo abbiamo visitato una grotta che era stata abitata nel 1800. La guida ci ha raccontato che i proprietari avevano sette figli, con l’altoparlante ci ha detto i nomi degli oggetti contenuti nella casa. Ci ha fatto vedere un oggetto che si usava per attaccare i piatti rotti e per accendere il fuoco. Poi ci ha detto che tre dei figli, della famiglia che abitava in quella grotta, sono ancora vivi. Non molto distante dalla grotta c’è una chiesa rupestre.
Siamo andati a visitare un cimitero neolitico. La maggior parte dei defunti erano bambini.
Successivamente abbiamo comprato dei ricordini e siamo andati al pulman. Abbiamo raggiunto il posto dove consumare il pranzo e verso le 14:00 è arrivata la signorina Michela che ci ha guidati per i villaggi trincerati. Questo strano nome deriva dalla parola “trincee” . Questo villaggio è stato scoperto dall’archeologo DOMENICO RIDOLA. Lui era molto curioso. Seguiva il padre che andava a caccia e lui curiosava ed ha scoperto varie cose. Voleva fare il medico ma, il suo amico farmacista un giorno gli portò uno strano oggetto e gli chiese cos’era. Grazie ai suoi studi e alla sua curiosità,capì che era la punta di una freccia usata dagli uomini del neolitico. Allora si appassionò all’archeologia. Diventò archeologo ed annotava sulla sua agendina tutto ciò che trovava e scopriva. Scoprì che le piante da un lato erano più alte e dall’altro più basse. Dopo ci siamo avvicinati a delle fosse con dentro piante spinose. La signorina Michela ci ha detto che Ridola aveva scoperto una porta a forma di luna e ai lati c’erano delle  fosse che servivano per non far passare gli animali. Infatti era impossibile che potessero assalire il villaggio. Se provavano a saltare sbattevano contro le trincee. Poi la signorina Michela ci ha fatto mettere con i piedi su delle buche e le braccia in alto, eravamo i pali che reggevano la capanna. Michela si è messa sulla buca più grande. Era un po’ bruciata, infatti lì facevano il fuoco.  Dopo abbiamo visto due cisterne, quella a campana e quella a tetto, in quella a campana c’era una rana.
Siamo tornati nel luogo dove abbiamo pranzato ed abbiamo visto un video. Più tardi siamo andati al Belvedere e siamo andati a vedere la chiesa rupestre della MADONNA DELLE TRE PORTE, chiamata così perché ci sono tre entrate. Tempo fa era tutta aperta ed un signore è riuscito a rubare una cosa per portarla in Germania.
Infine siamo tornati al pulman e ci siamo diretti a Lauria.

Nei giorni prima del viaggio d’istruzione con le maestre abbiamo fatto una ricerca su Matera ed abbiamo scoperto un po’ di storia di questa bellissima città.

La storia

Il nome della città è di origine incerta e varie e diverse sono le ipotesi: alcuni ritengono che derivi dal MET(APONTO) ed ERA(CLEA), vale a dire che sarebbe stata fondata dopo che i coloni greci si ritirarono sulle colline, in seguito alla conquista romana delle città della Magna Grecia; altri si rifanno al nome di Metello, console romano nel 90 a.C., probabile fondatore della città e per questo sarebbe stata chiamata Meteola nell’antichità classica. Altri ancora fanno riferimento alla parola latina materia o materies ( legname, ovvero zona ricca di boschi), per il fatto che il territorio fosse stato in passato ricco di vegetazione. Qualcuno, invece, ritiene che il nome derivi dal termine greco meteoron, ovvero una città che dall’alto appariva come un cielo stellato o, ancora, da mataiolos che in greco significa tutto vuoto..Insomma l’ipotesi più accreditata però sarebbe quella che riconduce al termine meta o mata, che significa ‘mucchio, altura sassosa, cumulo‘ e quindi di qui il nome Sassi.
Sul territorio materano, precisamente sulla Murgia, sono stati rinvenuti reperti archeologici di frequentazione umana che risalgono al Paleolitico, quando l’uomo nomade si rifugiava nelle grotte naturali per ripararsi dal freddo. Del Neolitico sono notevoli i villaggi trincerati, con i buchi per pali delle capanne e la ceramica, cosiddetta di Serra d’Alto, che testimoniano come fossero importanti questi luoghi sia per l’agricoltura sia per l’allevamento del bestiame.
Nel corso dei millenni, l’uomo ha continuato a dimorare in queste terre che possono apparire inospitali; per primi i Greci della costa ionica stabilirono rapporti commerciali con gli abitanti del villaggio e poi i Romani transitarono esclusivamente alla periferia della città, servita dalla via Appia. Sarà proprio agli albori del Medioevo, che i Longobardi eleggeranno Matera a Castaldato, cingedola di forti e poderose mura, per difendersi dalle continue scorrerie dei Saraceni e Bizantini, tanto da risultare sui libri di storia come munitissima civitas: l’abitato era circirscritto alla Civita e nei dintorni vi erano i casali, dove dimoravano i pastori e i contadini.

Tra il VII e il XIV sec. si svilupperà, in tutto il territorio, il monachesimo, che porterà monaci dall’Oriente e dall’Europa a scavare monasteri e chiese, eremi, cappelle di casali, santuari e laure: in questo caso si parla di “architettura in negativo” e affreschi bizantineggianti di grande importanza. La testimonianza più importante ed esempio di questo fenomeno nel territorio, è la cosiddetta ‘Cripta del Peccato Originale‘ che risale all’VIII sec. e chiamata anche la ‘Cappella Sistina’ delle Chiese rupestri, proprio per la presenza di eccezionali affreschi.

Solo con i Normanni vi sarà per la città un periodo di relativa tranquillità, che durò fino all’epoca federiciana, poi le lotte per il dominio dei territori, porteranno Matera a far parte del ducato di Benevento prima e poi della Terra d’Otranto (fino al 1663). In questi secoli, la città si svilupperà dal nucleo della Civita, fortificato dalle torri e dal castello normanno, e fuori dalla cinta muraria le due vallette prospicienti la Gravina, che diventeranno i caratteristici rioni Sassi, con le case costruite della borghesia e quelle in parte scavate del popolo ( le caratteristiche case-grotta). Il grande fermento edilizio fu favorito dalla rinascita delle attività produttive, a seguito dell’arrivo dei monaci benedettini; Nel 1270 si inaugurò la Cattedrale, in stile romanico pugliese, fortemente voluta dall’Arcivescovo Andrea.

Fin dal 1133 Materanera stata assegnata al Patrimonio Regio, restandovi fino al 1497, quando gli Aragonesi la cedettero al conte Giancarlo Tramontano, che fu ucciso dal popolo, sollevatosi contro il feudatario la notte di Natale del 1514: i nobili dovettero pagare e ricevere l’indulto dal re di Napoli, per riscattare la città ribelle. Resta, a ricordare il dominio del conte, il cosiddetto “Castello Tramontano”, in realtà tre torrioni, simili al Maschio Angioino di Napoli.

Nel XVI secolo l’incremento demografico dette ai Sassi la configurazione che, in linea generale, appare ai nostri giorni. Questo periodo è stato importante anche per il fatto che operarono nella città di Matera mastri scultori, il cui capostipite fu Altobello Persio, ma quasi tutti gli esponenti di questa famiglia lasciarono in loco, nelle chiese materane, una traccia della loro arte. Proprio nella metà del Seicento, Matera viene distaccata dalla Terra d’Otranto e viene eletta a capoluogo della Basilicata, più precisamente a Sede della Regia Udienza della Basilicata. Infatti, in questo periodo, la città produsse un nuovo impulso culturale ed architettonico, estendendosi sul cosiddetto Piano con la costruzione di Palazzo Lanfranchi, sede del seminario, e del rione Case Nuove, per gli addetti a questo Istituto e per i funzionari di passaggio, e ad arricchirsi di opere architettoniche barocche: le maestranze cambieranno la facciata o l’interno di molte chiese preesistenti, come la chiesa di San Francesco d’Assisi e la Cattedrale (esterno romanico – pugliese, interno barocco e rococò). Sarà d’altronde questo il momento in cui i nobili e i borghesi materani cominciarono a ristrutturare i palazzi nei Sassi, a costruire altrove o a ribaltare gli ingressi dai Sassi al Piano: fu da allora che iniziò a crearsi la cesura tra la parte alta della città e la parte bassa. Infatti, gli interventi edilizi del XIX secolo riguarderanno solo il Piano, dove la soppressione dei monasteri e l’indemaniamento dei loro beni servirono per ridistribuire in questi ambienti servizi e uffici. Nei Sassi la situazione degli abitanti continuava a peggiorare e sarà solo nel 1902 che cominciò a delinearsi il problema del risanamento di questa parte della città.
Giuseppe Bonaparte trasferì a Potenza le competenze di Matera che, fino ad allora, era stata capoluogo della Basilicata; nel 1927 Matera diventa capoluogo di Provincia.
Questa città fu la prima ad insorgere contro i nazisti nel settembre del 1943 e, per questa eroica impresa, ha ricevuto la medaglia d’argento al valore militare.
Grazie al medico e pittore Carlo Levi, che denuncerà la situazione del popolo materano nel libro “Cristo si è fermato ad Eboli”, il Governo interverrà con la legge speciale 619 del 1952, voluta dal Governo De Gasperi, che porterà le persone, che vivevano in condizioni di povertà e senza servizi igienici nei Sassi, divenuti ormai il simbolo della vergogna nazionale, in abitazioni costruite, con l’intervento di grandi architetti degli anni ’50 del secolo scorso, Piccinnato e Quaroni. Dal sito:
www.guidematera.it

Classe terza B plesso G.Marconi

2 Risposte

  1. Bello l’articolo…I love Matera! Per tutti quelli che amano Matera http://www.ilovematera.com! Oggi la diretta grazie a Video Uno dalle strade della città per immergersi in una delle più emozionanti feste tradizionali d’Italia!Guardate questo spettacolo indescritivibile e lasciate il vostro commento sul nostro guestbook! Matera innamora da sempre…Thanks!!
    MT-Lovers Staff – http://www.ilovematera.com

  2. Per tutti quelli che amano Matera e vogliono passare un weekend indimenticabile… vi cosiglio questo link: http://www.fullholidays.it/viaggi_vacanze/16/77/Provincia_Matera.aspx per trovare alberghi, b&b e molto altro per il vostro soggiorno

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